Era passato tanto tempo, certi sentimenti non erano per
nulla cambiati. Era bastata una telefonata, ascoltare le sue parole e
manifestare quanto la desiderasse ancora, perché ritornassero vivi in lei quei
ricordi.
Fu come aprire un piccolo scrigno e riassaporare una dolcissima musica.
Si sentì nuovamente stretta fra le sue braccia, sentì il
sapore delle sue labbra che l’avvolgevano e divoravano ancora una volta.
Sentì la fame che solo la vera passione sa dare: rotolarsi e
attorcigliarsi tra le membra e assaporarsi centimetro dopo centimetro.
Mentre lui parlava, lei rimase in silenzio, quasi a gustarsi
la melodia delle sue parole, rivivendo il luogo, la magia dove tante volte si
videro.
Non era cambiato nulla dopo tutto questo tempo.
Lui le aveva confessato che aveva avuto altre donne, ma
nessuna come lei. Non aveva più vissuto qualcosa di così intenso, coinvolgente
come con lei.
La voleva ancora, l’aveva nel cuore e quelle parole le
sembrarono una dichiarazione.
Il suo silenzio non era altro che desiderio reciproco.
Aveva davanti a se tutto: si rivedeva a cena e riviveva un’attrazione che si
toccava a fior di pelle. Rivide le candele accese, i calici di vino rosso, la
tavola elegantemente apparecchiata, i loro discorsi, le risate. Era stata bene.
Non poté nascondere al suo cuore che quell’uomo era un po’ amante,
un po’ padre, un po’ amico, un po’ matto come lei. No. Al suo cuore non poté
mentire quanto fosse attratta e legata a quell’uomo.
Rise un po’ imbarazzata nell’ascoltare simili affermazioni.
Non gli disse mai quanto potesse tenere a lui, quanto avesse
provato ad allontanarlo, senza mai riuscirci. Sistematicamente lui la colpiva per la sua scaltrezza, il suo
intuito, la sua esperienza e quel fascino di chi ci sa davvero fare.
In tutto questo periodo lei era convinta che si sarebbero
allontanati e mai più rivisti. Il tempo aveva agito diversamente: li aveva
legati.
Lui voleva lei. Lei voleva lui.
Nonostante tutto.
Eliza Bennet