Quando chiuse gli occhi sentì nuovamente la sua voce, quasi
che fosse parte di lei da sempre. Una parola sentì pronunciare: il suo nome,
come un mantra.
Riaprì gli occhi e ancora quel mistero continuava, tutte le
volte che lo sentiva ripetere generava in lei una forza misteriosa, non sentiva
più di essere sola. Avvertiva che in lei non c’era una sola persona ma due. Era
una voce delicata, musicale, forte e decisa allo stesso tempo. In lei vivevano due guerrieri, uno visibile, l’altro
in uno stato di puro spirito: erano forti, a volte agguerriti, altre volte invece
erano in uno stato di veglia, ma al
primo segnale di pericolo si svegliavano ed erano pronti ad attaccare.
Non doveva più indugiare o avere incertezze, c’era e basta. Tutte
le volte che sentiva smarrimento o ne aveva bisogno bastava che la richiamasse
e sistematicamente si faceva sentire.
Sentirlo come esserci veramente. Era il suo segreto che custodiva da un po’ di
giorni, nonostante molte cose non andassero come desiderava. Era sempre quella
voce a spronarla, quasi a darle la carica per poter affrontare ogni difficoltà le
si presentasse. Sapeva che c’era, era lì, nel suo cuore. Riusciva a trovare l’entusiasmo
nel far cose che in altri momenti non
avrebbe fatto. Trovava una forza senza eguali: riusciva a sorridere nonostante
vi fossero problemi irrisolti.
Non era più sola, sapeva che ce l’avrebbe fatta in un modo o
nell’altro. L’importante era concentrarsi, desiderare fortemente quel suono a
lei caro ed ecco, avvertirla nuovamente!
La voce invadeva il suo cuore, il suo spirito, il suo corpo
per poi percepirla in una stretta di mano. Era così intensa, che non dubitò mai
che lui l’avrebbe lasciata.
Eliza Bennet