Non appena si videro si scambiarono un appassionato bacio.
La
lontananza e l’incredibile carico erotico di lui avevano fatto si che
lei si stringesse forte e con quel gesto esprimesse quanto gli fosse
mancato.
Lavoravano in città differenti, ma nonostante l’effettiva distanza era viva e perseverava una forte attrazione tra loro.
Fuori pioveva, quasi che li volesse stringere ancora di più in una seducente atmosfera.
Lei
aveva desiderato indossare un leggero e scollato abito a fiori rossi,
ma il tempo le aveva fatto cambiare programma per una mise meno estiva:
una longuette jeans e una camicia blu con un scollo a V, ravvivata da
una tracolla gialla.
Dopo l’intenso e lungo bacio si guardarono e lei disse “Ciao, come stai?”. Lui rispose con un semplice “Bene”, riassumendo un insieme di stati d’animo.
Lei
serbava una piccola sorpresa e si costrinse di mantenere ancora per un
po’ il segreto. Mentre si preparava infatti, aveva guardato le culotte
in pizzo che aveva indossato, ma dopo qualche secondo aveva cambiato
idea: le sfilò e le mise in borsa. Stava finendo di applicare l’ombretto
sugli occhi e già stava assaporando quella piacevole sensazione di
libertà: non c’era nessun elastico che la stringeva, ma un dolce piacere
voluttuoso nel sentire un po’ d’aria in quelle zone.
In
macchina poi, si era quasi dimenticata di non aver indosso quel capo,
ma la vera sfida fu quando lo vide: le balenò per qualche istante
l’intenzione di dirglielo subito, ma il gioco stava diventando molto
eccitante e voleva prolungarlo ancora un po’.
Lo avrebbe scoperto lui e voleva gustarsi la sua reazione.
Salirono
in camera e incominciarono a non staccarsi l’uno dall’altro. Era quasi
come fare l’amore vestiti: mentre si succhiavano le labbra, in quei
schiocchi di piacere per aver tirato un po’ di più, incominciavano a
pregustare i loro reciproci sapori. Mentre lei accarezzava prima i suoi
capelli, poi la schiena, scendeva con le mani sfiorando il suo corpo,
lui faceva altrettanto: lambiva la schiena e palpava i suoi glutei.
Lei
non aveva fretta nell’essere spogliata perché una volta tolta la gonna
sarebbe stata pronta e si stava eccitando molto nel sentire quelle
carezze sempre più pronunciate.
Piano
piano le sue mani le alzarono centimetro dopo centimetro
quell’indumento. Finché lui non la tolse del tutto e con stupore e
meraviglia fece quella scoperta elettrizzante.
Le
aprì delicatamente le gambe e le dita si inserirono appena tra le
grandi labbra. Era tutta bagnata e desiderosa di averlo dentro di lui.
Lui subito si spogliò ed esaudì il suo desiderio.
Eliza Bennet