16 dicembre 2014

Un racconto

I suoi occhi si poggiarono su di lei come carezze.
Lei li sentì e un brivido le percorse lungo la schiena.
Era bastato uno sguardo  per poter capire che erano in sintonia.
In quel preciso momento e situazione dovevano ancora una volta rispettare le distanze.
Una chiacchierata tra loro ci fu, pochi minuti, ma sinceri.
Lui aveva letto la sua email e l'aveva gradita moltissimo.
Lei si aspettava che facesse finta di niente.
Era un ulteriore conferma che lui teneva a lei.
In quel linguaggio segreto si dissero molte cose.
Resistevano ancora per poco quei muri invalicabili tra un professore e un'alunna.
Dietro a questi finti paraventi esisteva un linguaggio non di parole, ma di reciproca affinità che esisteva da sempre.

Lei aspettava, ogni suo gesto era ponderato, ma c'era qualcosa di profondo che la guidava e che le infondeva fiducia.
Era bello poter ricordare i suoi occhi, i suoi gesti che lui compieva spontaneamente nei suoi confronti.
Le bastava ricordare certe frasi durante le lezioni che erano inequivocabilmente giochi di seduzione.
La verità è che si piacevano.

Adesso ad esami finiti, lei come da vere streghe, tornò alla carica.
Si era un pò esposta in una email, lui come da manuale, aveva sorvolato e fatto cenno ad altre cose.
Lei, dall'altro canto, era guidata dall'esperienza: sentiva certi lati del suo carattere come se fossero un libro aperto: dietro un paravento di ostentata virilità, vedeva un Uomo Vero, un Uomo moderno, sensibile, dolce, capace di mettersi in discussione.
Ancora non conosceva la sua sofferenza, ma poteva intuirla.

Lei, da manuale, avrebbe voluto farsi carico di quel dolore, trasformarlo in carezze, baci, sguardi non più velati, ma autentica passione.
Vedeva tantissime cose belle in lui. Ormai i loro destini si erano legati. Lei avrebbe fatto qualsiasi cosa, avrebbe accettato anche un rifiuto, un "no" esplicito.
I sogni di lei adesso erano liberi, potevano andare dove volevano, non temeva nulla.
Qualsiasi risposta andava bene, lei era in pace con il suo cuore, il risultato non dipendeva da lei.
Si sarebbe avvicinata, lo avrebbe guardato negli occhi e si sarebbe mostrata per quello che era.
Dopo?
Tutto andava bene.
Gli voleva bene, avrebbe rischiato di perdere una persona che l'avrebbe aiutata nel lavoro...ma cosa importava? lei lo amava e questo tipo di "aiuto" le interessava relativamente.

Lei voleva Lui, non il suo aiuto.

Sentiva, chiedendo gli occhi le sue labbra, i sospiri, le mani esplorare il suo corpo che decisi arrivavano dove c'è il centro del desiderio.
Sapeva dove andare, anche se la pelle, il corpo di lei erano una novità, ma lo aveva desiderato nella sua mente e adesso erano li.

Nel Buio due anime si erano unite, erano accecati dal desiderio di riempire i loro corpi di Amore, di raggiungere con l'orgasmo una fetta di Immensità.

Eliza Bennet

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