11 ottobre 2014

Incontri

All’ingresso della palestra aveva incrociato quella persona che tanto assomigliava a lui, vivo ormai solo nei ricordi. Da diversi mesi non si vedevano, ma lei non riusciva a dimenticarlo. Il suo cuore nonostante i numerosi “no” faceva fatica ad accettare questo rifiuto. Bastava qualcosa perché le tornassero in mente i bei momenti vissuti con quell’uomo speciale.

Finita la lezione di pilates, andò in sauna, chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi. La musica di sottofondo accompagnava i suoi respiri. Lentamente in quella luce soffusa si lasciò andare e dimenticò tutti i problemi e attriti avvenuti nella settimana. Le note della melodia sembravano quasi dei piccoli massaggi. Si stava concentrando sul suo respiro e piano piano incominciò ad ascoltare il suo corpo: l’inspirare ed espirare dei polmoni, la pelle che trasudava per la temperatura, i muscoli che si distendevano.

Nel frattempo  gli ospiti si alternavano, quando si aprì la porta e riconobbe l’uomo misterioso.  Era alto come lui, la barba incolta e ascoltava il suo I-Pod. Si appostò su due gradini in alto di fronte. Di sottecchi lei lo osservava e ancora una volta si compiacque della somiglianza.

Rimasero soli.

Lui si sdraiò e lei socchiuse gli occhi lasciando liberi i pensieri. Le sue mani toccarono il legno liscio della struttura, quasi a voler in quell’istante accarezzare il suo amore e si trovò a rivivere l’ultima volta che si incontrarono.

Le unghie rosse accarezzarono i capelli mossi e disordinati e muovendoli rilasciavano un profumo leggermente fruttato. L’intensità dei loro sguardi espresse il loro desiderio. Si abbracciarono e le loro bocche si unirono in un appassionato bacio. Gli incontri erano purtroppo divenuti rari ma intensi, gli impegni  e le contrarietà non avevano affievolito la passione tra loro.

Le lingue si cercavano, si riprendevano, l’uno nell’altro. Sarebbero rimasti a baciarsi se entrambe le loro mani non avessero fatto il resto: quelle di lei sul fondoschiena incominciarono ad accarezzarlo e palpeggiarlo, le dita di lui invece andarono sotto il reggiseno e lo slacciarono immediatamente.

Lui la liberò dagli abiti che aveva addosso e lei fece altrettanto. Si spostarono sul divano e lei continuò a leccargli il collo a cavalcioni su di lui.

La chiusura della porta la fece tornare alla realtà: aprì gli occhi e l’uomo non c’era più.

Rimase seduta un po’ ad ascoltare il battito accelerato del suo cuore.

Eliza Bennet

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