All’ingresso
della palestra aveva incrociato quella persona che tanto assomigliava a
lui, vivo ormai solo nei ricordi. Da diversi mesi non si vedevano, ma
lei non riusciva a dimenticarlo. Il suo cuore nonostante i numerosi “no”
faceva fatica ad accettare questo rifiuto. Bastava qualcosa perché le
tornassero in mente i bei momenti vissuti con quell’uomo speciale.
Finita
la lezione di pilates, andò in sauna, chiuse gli occhi e cercò di
rilassarsi. La musica di sottofondo accompagnava i suoi respiri.
Lentamente in quella luce soffusa si lasciò andare e dimenticò tutti i
problemi e attriti avvenuti nella settimana. Le note della melodia
sembravano quasi dei piccoli massaggi. Si stava concentrando sul suo
respiro e piano piano incominciò ad ascoltare il suo corpo: l’inspirare
ed espirare dei polmoni, la pelle che trasudava per la temperatura, i
muscoli che si distendevano.
Nel
frattempo gli ospiti si alternavano, quando si aprì la porta e
riconobbe l’uomo misterioso. Era alto come lui, la barba incolta e
ascoltava il suo I-Pod. Si appostò su due gradini in alto di fronte. Di
sottecchi lei lo osservava e ancora una volta si compiacque della
somiglianza.
Rimasero soli.
Lui
si sdraiò e lei socchiuse gli occhi lasciando liberi i pensieri. Le sue
mani toccarono il legno liscio della struttura, quasi a voler in
quell’istante accarezzare il suo amore e si trovò a rivivere l’ultima
volta che si incontrarono.
Le
unghie rosse accarezzarono i capelli mossi e disordinati e muovendoli
rilasciavano un profumo leggermente fruttato. L’intensità dei loro
sguardi espresse il loro desiderio. Si abbracciarono e le loro bocche si
unirono in un appassionato bacio. Gli incontri erano purtroppo divenuti
rari ma intensi, gli impegni e le contrarietà non avevano affievolito
la passione tra loro.
Le
lingue si cercavano, si riprendevano, l’uno nell’altro. Sarebbero
rimasti a baciarsi se entrambe le loro mani non avessero fatto il resto:
quelle di lei sul fondoschiena incominciarono ad accarezzarlo e
palpeggiarlo, le dita di lui invece andarono sotto il reggiseno e lo
slacciarono immediatamente.
Lui
la liberò dagli abiti che aveva addosso e lei fece altrettanto. Si
spostarono sul divano e lei continuò a leccargli il collo a cavalcioni
su di lui.
La chiusura della porta la fece tornare alla realtà: aprì gli occhi e l’uomo non c’era più.
Rimase seduta un po’ ad ascoltare il battito accelerato del suo cuore.
Eliza Bennet
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