Lei sorpresa di una simile
richiesta disse: -Sono in giro con la bicicletta, sto facendo una passeggiata, vuoi raggiungermi?- tutto poteva
pensare fuorché potesse cercarla in quel pomeriggio. Non stavano “insieme” come
le coppie che frequentava, ognuno di loro faceva la propria vita, avevano i
propri impegni, ma si vedevano quando avevano voglia. Per Anna fu come ricevere un regalo
inaspettato. Ultimamente era capitato che fosse lei a cercare lui e che Roberto
si concedesse.
Stavolta fu diverso: era stato Roberto
a compiere il primo passo, dopo esser ritornato dalla vacanza con gli amici. Lui
non le disse nulla, ma in fondo l’avrebbe voluta fare con Anna, si era
divertito, ma sistematicamente quando era rimasto solo aveva pensato spesso a
lei. Era una ragazza diversa dalle solite che aveva conosciuto: l’incuriosiva
la cultura e la ricchezza che aveva nello spirito, non amava mostrarsi o
strafare, era bella con quel leggerissimo trucco e nella sua estrema
semplicità. Dolcissima poi quando non si aspettava un complimento o
inaspettatamente lo sorprendeva quando indossava un vestito che esaltava le sue
morbide curve. Viveva in un mondo tutto suo e questo a Roberto lo affascinava.
Sapeva gioire delle cose semplici: era felice di essere viva.
Quando aprì la porta di casa non
esitò a chiamarla, era stato il suo primo pensiero della mattina e desiderava
sentire la sua voce.
Di li a poco la raggiunse e poco
importava che non fosse preparata per uscire, che non fosse truccata, che non
si fosse sistemata i capelli, sentiva che era giusta così. A lei piaceva questo
di lui: badava alla sostanza, in fondo non si faceva l’amore nudi?
L’accolse con un bacio che quasi
le tolse il respiro. Lei si fece travolgere da quella passione e provò un
infinita gioia nel ricevere simili attenzioni da Roberto. Aprirono gli occhi,
si guardarono certi che entrambi volevano la stessa cosa: non avere sguardi
indiscreti che potessero turbare la loro intimità.
Tornarono nel loro luogo segreto:
l’appartamento di Roberto. Lui la spogliò e nel rivedere le rotondità di Anna, Roberto
si emozionò come se fosse la prima volta che faceva l’amore con una donna. Si
fece stringere dalle sue braccia. Lui le
tolse la maglietta e velocemente le sbottonò i jeans. Era come se i loro corpi avessero
fretta di odorarsi, di sentire il calore reciproco e insieme potessero unirsi
per danzare. Potevano chiudere gli occhi perché sarebbe stato l’istinto a
guidarli. Era sempre la stessa spinta che permetteva di eseguire quei gesti in assoluta
armonia, come se il corpo dell’uno aspettasse quello dell’altro e poi
riprendessero a ballare insieme. Non vi era una musica di sottofondo: era una
melodia che sentivano entrambi. Dolcemente le mani di lei sfiorarono il corpo
di lui quasi ad assaporare ogni centimetro della sua pelle. Anna con le mani,
la bocca e con gli occhi parlò: si sentirono alcuni gemiti e il suo corpo vibrò
all’unisono con quello di Roberto. Era come se cantassero una canzone melodiosa
arricchita dalle voci di entrambi, ricchissima di sfumature, di stacchi e
tenere riprese.
Roberto godeva come non mai nel
vedere quel corpo che si donava totalmente a lui, nel notare quanto
l’eccitazione e il godimento avevano reso mossi e disordinati i capelli di
Anna. Non goderono sono con i loro genitali, erano coinvolti totalmente: corpo e
anima. Non si distingueva più il corpo dell’uno dall’altro, non si capiva dove finisse
un arto di lei da quello di lui: solo sospiri, gambe avvinghiate e bocche voraci
di succhiare le labbra e restituire avidamente un altro bacio voluttuoso.
Una danza che li unì a tal punto
che riuscirono a godere insieme.
In Anna fu tale l’emozione che
non riuscì a trattenere una lacrima, ma una carezza di Roberto la
tranquillizzò.
Eliza Bennet
Tu sei molto di più di ciò che mi sarei mai aspettato!
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