Era
una notte umida, il caldo era soffocante, ma loro non si erano
risparmiati: si erano uniti fino ad essere sfiniti dal piacere. Solo un
ventilatore dava un po’ di refrigerio a quei corpi da cui trasudava
ancora il desiderio di essere uniti carnalmente.
Non
si erano fermati un istante. In quel letto dalle lenzuola sgualcite
rimanevano due corpi distesi che avevano espresso quanto si fossero
desiderati.
Le
pale del ventilatore continuarono a ruotare e a vegliare su un uomo e
una donna. Solo qualche parola ed entrambi dopo qualche minuto chiusero
gli occhi e si addormentarono.
Dopo
qualche ora di ristoro, lui si svegliò, fece una doccia e mentre lei
dormiva, in silenzio si rivestì, andò in cucina a preparare qualcosa.
Erano
le prime luci dell’alba e mentre apriva il frigorifero per soddisfare
quel vuoto allo stomaco, si accorse che avrebbe fatto molto poco con
quello che si trovava lì. Chiuse piano la porta per non farsi sentire e
non svegliarla. Lungo il tragitto pensava a questa nuova situazione che
inaspettatamente stava vivendo. Una donna non era mai rimasta per più
di qualche ora nel suo appartamento e gli sembrava strano che avesse
interrotto in quel modo così naturale quelle abitudini consolidate da
così tanto tempo.
La
città ormai si stava svegliando, quasi tutte le attività, avevano
sollevato le saracinesche e girando l’angolo trovò il solito bar.
Acquistò tre brioche golosissime, poi dal fruttivendolo prese un po’ di
verdura e al supermercato aldilà della strada, prese qualche altra
provvista.
Aveva
lavorato tanto in quest’ultimo periodo che una vacanza dal lavoro se la
poteva concedere. Non capiva il perché, cosa lo spingeva a fare tutte
quelle azioni, sapeva solo che tutto questo lo faceva star bene e lo
faceva senza pensarci tanto. Lei nella sua semplicità e determinazione
lo aveva toccato nel cuore.
Si
fermò, guardò all’insù assorto nei suoi pensieri e fece il punto della
situazione. Aveva preso tutto quello che poteva essere necessario per
questa giornata con lei: qualcosa di dolce per farle riaprire gli occhi,
gli ingredienti per un pranzetto e riuscire, forse, a soddisfare il suo
gentil palato, il vino per inebriare le sue membra e per il suo cuore?
Doveva fare qualche metro più in là ed entrare in quel minuscolo negozio
di fiori gestito da quella simpatica signora. Il profumo all’interno
era intenso, ma quello che più lo colpì fu una piantina di pomelie.
Rientrò
a casa soddisfatto, facendo ancora attenzione. Velocemente sistemò
tutto in un vassoio, preparò il caffè e si diresse in camera da letto.
Spostò
alcuni libri e inavvertitamente fece rumore e lei aprì gli occhi. Lui
non riuscì a trattenersi dal porgerle un bacio. Fecero una doccia
insieme. Lui la insaponò quasi a volersi prendere cura di lei. In fondo
era una scusa per riprendere quello che la notte precedente si era
interrotto.
Eliza Bennet
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