4 agosto 2014

Armonia

Alzi il volume dello stereo e incominci a muoverti.

Sei sola e nessuno può criticarti o dirti di aver esagerato con l'audio.
Sei solo tu e la musica.

Gradualmente come per un incantesimo, la musica si impossessa di te: entra nei polmoni, nel cuore, nei muscoli.

Siete un tutt’uno.

Ogni singola nota entra dentro di te, la respiri e ti abbandoni a lei.

Non hai nessun limite fisico, non possiedi nessun difetto. Sei tu nel tuo equilibrio.

Le braccia si aprono quasi a disegnare note e il corpo lo segue con te.

Intorno hai un infinito mondo che ti circonda e con i tuoi movimenti lo descrivi.

Sembra quasi che hai una fantasia, una creazione da realizzare e le tue mani possano rievocarlo a degli immaginari spettatori.

L’armonia in alcuni tratti si fa più sensuale ed ecco che ti appoggi allo stipite della porta e ti abbassi piegando le gambe. Quest’ultime ti accompagnano e sei provocante: ti tocchi i capelli, il viso e i fianchi.

Ti senti bella, incredibilmente voluttuosa e seduttiva.

Poi ti allontani, nascondendo quel lato esibizionista e con un sorriso sdrammatizzi tutto quello che avevi fatto precedentemente, burlandoti di te.

Ti siedi sul tavolo e abbassi la schiena. Le gambe tornite sono adesso le protagoniste: il piede sfiora senza fretta l’altra gamba e ripeti il gesto con l’altra.

Tutto il corpo è partecipe di questa  danza.

Non c’è un passo sbagliato o incertezza. Tutto è così che si doveva compiere. Non è riproducibile.

È bastato poco per sentirti appagata e in quel dolce incanto sei in pace con te stessa.

Eliza Bennet

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