Alzi il volume dello stereo e incominci a muoverti.
Sei sola e nessuno può criticarti o dirti di aver esagerato con l'audio.
Sei solo tu e la musica.
Gradualmente come per un incantesimo, la musica si impossessa di te: entra nei polmoni, nel cuore, nei muscoli.
Siete un tutt’uno.
Ogni singola nota entra dentro di te, la respiri e ti abbandoni a lei.
Non hai nessun limite fisico, non possiedi nessun difetto. Sei tu nel tuo equilibrio.
Le braccia si aprono quasi a disegnare note e il corpo lo segue con te.
Intorno hai un infinito mondo che ti circonda e con i tuoi movimenti lo descrivi.
Sembra quasi che hai una fantasia, una creazione da realizzare e le tue mani possano rievocarlo a degli immaginari spettatori.
L’armonia
in alcuni tratti si fa più sensuale ed ecco che ti appoggi allo stipite
della porta e ti abbassi piegando le gambe. Quest’ultime ti
accompagnano e sei provocante: ti tocchi i capelli, il viso e i fianchi.
Ti senti bella, incredibilmente voluttuosa e seduttiva.
Poi
ti allontani, nascondendo quel lato esibizionista e con un sorriso
sdrammatizzi tutto quello che avevi fatto precedentemente, burlandoti di
te.
Ti
siedi sul tavolo e abbassi la schiena. Le gambe tornite sono adesso le
protagoniste: il piede sfiora senza fretta l’altra gamba e ripeti il
gesto con l’altra.
Tutto il corpo è partecipe di questa danza.
Non c’è un passo sbagliato o incertezza. Tutto è così che si doveva compiere. Non è riproducibile.
È bastato poco per sentirti appagata e in quel dolce incanto sei in pace con te stessa.
Eliza Bennet
che canzone era?
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