È sera e riecheggiano nell’aria le note inconfondibili dei Buena Vista Social Club.
Man mano che avanzi in quella strada in terra battuta, sei circondata da case che ricordano l’antico fasto di anni migliori.
Vite semplici sul tuo tragitto.
Alzi gli occhi e un ragazzino sta lì immobile a osservarti senza mai distogliere gli occhi da te.
Ti saluta.
Mentre
avanzi in quell’antico e quasi dimenticato splendore un laud e una
tromba solista catturano la tua attenzione. Ti conducono in un locale
dove suonano dei energici signori quasi novantenni.
L’atmosfera
è vivace, trascinante, familiare. Quei suoni ti invitano a ballare e
sei trasportata da quel fiume di persone che accanto a te si divertono
spensieratamente.
È
un canto di gioia e di voglia di vivere a cui tu non puoi rifiutare.
L’importante è partecipare. Il ritmo frenetico di quei tamburi sembra
che guidi i tuoi movimenti, i tuoi fianchi e si fa sempre più veloce. I
battiti incessanti contagiano le tue gambe che seguono quei passaggi
veloci.
Quando
finisce una canzone siete pronti per riprendere un ritmo più sfumato
quasi teso ad avvicinare due corpi in una avvolgente ballo sensuale.
Viso
contro viso in un elegante armonia. Accompagnati da quelle appassionate
voci, siete abbracciati in leggeri movimenti. Voci struggenti che
ricordano dolci amori passati.
“…Con qué tristeza miramos
un amor que so nos va - es un pedazo del
alma que se arranca sin piedad….”
“…Con quale tristezza guardiamo
un amore che se ne va - è un pezzo
di anima che vaga senza pietà…”
Da "Veinte Años", Buena Vista Social Club
Eliza Bennet
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