16 luglio 2014

Donne cattive

Felini mascherati sotto le sembianze di donne.

Questi animali selvatici addomesticati hanno imparato e applicato tutte le regole che gli sono stati loro impartiti.

Queste donne sono state abituate alla vita semplice e nel non avere grandi pretese, nel non fare dei sogni o desideri troppo pretensiosi. Erano state ammaestrate all’umiltà, al servizio, alla semplicità d’animo.

Tutto il resto era fuorviante.

L’unica libertà però che era loro concessa era la lettura, lo studio e il saper conversare.

Si sa bene però che anche la lettura, in qualche modo, può ispirare anche la mente più chiusa al cambiamento. Queste donne che fino a quel momento avevano solo avuto una certa ritrosia nell’accettare dei canoni e quelle leggi e precetti così rigidi, poterono finalmente capire e confermare le loro opinioni in questi libri fortunatamente non censurati.

In loro c’era il germe, ma non la conoscenza.

Non accettano la supremazia del maschio, ambiscono all’autonomia di pensiero e all’indipendenza.

Sebbene vivano e siano state formate in un ambiente prettamente maschilista e patriarcale, accettano solo formalmente questi dettami.

Vivono la loro vita, i loro sentimenti in un’altra dimensione: sono solo apparentemente legate, ma vivono liberamente le emozioni e passioni. Si potrebbe dire che sono delle anticonformiste.

Loro rispondono solo a se stesse e a nessun altro. Libere di pensare, di avere un’istruzione, di agire, di poter scegliere.

Sono delle donne sole, però, perché se fossero unite riuscirebbero a cambiare il mondo.

Naturalmente è per la “sicurezza di tutti”. È bene che questo tipo di donne siano sparse, sono più innocue e meno pericolose per tutti.

Sono donne arrabbiate perché qualsiasi cosa facciano viene loro sbarrata la strada, in quello che fanno devono crederci con tutte loro forze, devono sollevarsi sempre nonostante gli innumerevoli “no”.

Continuano e non molleranno finché non otterranno quello che volevano: la loro indipendenza.

Lupi randagi sotto le mentite spoglie di mogli e madri.

Eliza Bennet

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