25 luglio 2014

Piaceri solitari

Vi eravate visti qualche giorno fa e avevi ancora qualche segno ai polsi.

Eri andata in piscina, per il tuo solito allenamento e nel muoverti avevi l’impressione di sentire le sue mani dentro di te. Ti divertivi, ma non riuscivi a rimanere concentrata durante la lezione.

La tua vagina si contraeva ricordando quel piacere. Non riuscivi a capire se era l’acqua o la voglia quasi spasmodica di lui.

In piscina non avevi potuto far nulla,  ed eri corsa a casa e adesso nel tuo letto puoi finalmente lasciarti andare a quella fantasia.

Socchiudi gli occhi e incominci a toccarti i seni come se fosse lui a stringerteli. Poi con una ti tocchi il seno e con l’altra scendi tra le gambe. Le tieni così strette quasi a voler stringerlo forte per non farlo andare via. Poi sollevi l’elastico degli slip e ti accarezzi il monte di Venere. Sposti le grandi labbra e ti accorgi che sei tutta bagnata. Sei curiosa di conoscere l’odore che hai e con un dito ti lecchi. Il profumo è inebriante e ti piace incredibilmente: dolce, vellutato e leggermente aromatico.

Vuoi continuare a sentire quel godimento e ricordare le sue mani di quella sera. Tocchi il clitoride e con due dita lo muovi. Ti aiuta il liquido a lubrificarlo e mentre lo massaggi provi un forte piacere. Continui estasiata e non smetti di toccarlo. Ti abbandoni.

Il piacere è così forte che avverti un brivido alla schiena e ti lasci scappare a un piccolo gemito.

Vuoi di più: velocemente ti sfili gli slip e le dita entrano all’interno della vagina. Sei tutta bagnata e le dita entrano facilmente. Continui a darti piacere e provare quel desiderio.

Le tue mani sembrano solo che ubbidiscano a questo comandamento. Ti rilassi talmente tanto che godi fino a venire.

Sembra quasi che dopo questo piacere solitario ci sia un bacio di lui e sorridi.

Eliza Bennet

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