24 luglio 2014

Veleno

Hai comprato un libro in cui si parla di loro: le anoressiche e cercato sul vocabolario l’esatto significato, ma tu di quel mondo non fai parte. Le guardi con stima nella loro incredibile magrezza e perfezione.

Tu non sarai mai quella magra dal fisico longilineo e asciutto, che riesce a controllare l’istinto della fame, a dire “no non mangio”.

Per te il cibo è un amico e un traditore.

Si proprio così: ti attira per la gola, per il bisogno che tu hai di lui, ma poi ti tradisce perché ti fa vedere in quel rotolo di pancia che tu non sei perfetta.

Hai perso tanti chili, ma dietro l’angolo c’è uno spettro che fino a quel momento non avevi assolutamente considerato: riprenderli. Quando mangiavi e possedevi questa zavorra non ti eri posta minimamente il problema: il cibo era il tuo rifugio, la tua coccola, il tuo conforto quando qualcosa non andava.

Adesso però che avevi fatto tutti questi sacrifici, sforzi e conquistato quella mitica taglia, no, non puoi sbagliare, non puoi tenerti ancora dentro di te questa zavorra.

Non puoi sbagliare.

Hai dovuto incassare un “no” dal tuo lui perché volevi vederlo e ti sei rifugiata come un bambino bisognoso di affetto, sul cibo, complice una vaschetta di gelato.

La finisci senza neanche pensarci, gustandoti in solitudine quel peccato di gola.

Una voce dentro di te si fa forte e ti rimprovera: “Brava, l’hai mangiato tutto e credi di poter tenere dentro questa porcheria? Come ti sei permessa. Io voglio essere magra. Non volevo mangiare. Trova una soluzione immediatamente. Io non lo voglio, ti odio per avermi tradito. Io voglio essere perfetta”.

Di corsa corri in bagno e ti senti in colpa per quello che ti sei fatta. Ti punisci perché sai che mangiando quella linea la perderai in breve tempo. Non ci pensi su due volte: infili due dita in gola e nonostante fai fatica vomiti tutto. Devi assolutamente liberarti di tutto quel veleno. Non importa se piangi, se stai male.

Il tuo corpo si libera: ti senti svuotata dal veleno che voracemente qualche minuto prima avevi ingoiato.

Senti degli spasmi. Adesso che sei libera sei prigioniera del senso di colpa. Il tuo stomaco è vuoto, ma senti il peso del non essere riuscita a controllarti, non hai accettato che tu potessi fallire. Sempre quella voce che prima ti rimproverava adesso si è fatta tenera e dice: ”Brava, così si fa, sei stata brava.”

Sei sola e non lo confidi a nessuno. Soltanto quei muri hanno visto tutto e custodiranno il tuo segreto.

Eliza Bennet

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