17 luglio 2014

Un regalo

Suonarono alla porta. Mancando la segretaria andò ad aprire.

Una signora affabile chiese proprio di lui. Rimase meravigliato e stupito: non aspettava nulla da nessuno, non era il suo compleanno. C’era un pacco, ma…da chi?

Non poteva aprirlo per non destare sospetti, ma forse immaginava da chi potesse arrivare.

Attaccato a quel nastro rosso notò un biglietto. Andò in bagno e lo aprì: “Stasera ti voglio vedere, la tua Sacerdotessa”.

Finito il lavoro, in macchina poté aprire quel regalo misterioso. All’interno vi era un perizoma con una rosa rossa poggiata sopra.

La chiamò e le confidò subito di aver apprezzato molto la sorpresa.

Quella sera si incontrarono. Non dissero nulla. Fu un amore romantico dove lui l’abbracciò e non smise mai di baciarla, di possederla e di dirle quanto le fosse mancata.

Anche per lei fu intenso, altre volte si era lasciata andare a qualche battuta, ma stavolta voleva assaporare ogni respiro e non commentare.

Erano diversi in tutto, compreso nel modo di esprimere i sentimenti, ma una cosa li univa: la forte attrazione che avevano l’uno verso l’altro.

Si erano allontanati per un malinteso, ma non appena lei sentì la sua voce ebbe un tuffo al cuore. Lo rivide davanti a se nella sua fragilità e in quella mascolinità che adorava.

Lo amava così e non poteva farci nulla: la sua insicurezza e quel modo di fare sfuggente, la sua sensibilità, quel modo di fare da folletto matto anticonformista, il coraggio di esporsi con le sue idee.

Lei aveva tanta paura di ferirlo e credeva di non meritare per questo il suo perdono.

Stavano facendo l’amore e sembrava che lo facessero da sempre. Lui voleva il suo piacere, si donava totalmente a lei che non aveva mai ricevuto un regalo così prezioso.

Eliza Bennet

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