Suonarono alla porta. Mancando la segretaria andò ad aprire.
Una
signora affabile chiese proprio di lui. Rimase meravigliato e stupito:
non aspettava nulla da nessuno, non era il suo compleanno. C’era un
pacco, ma…da chi?
Non poteva aprirlo per non destare sospetti, ma forse immaginava da chi potesse arrivare.
Attaccato a quel nastro rosso notò un biglietto. Andò in bagno e lo aprì: “Stasera ti voglio vedere, la tua Sacerdotessa”.
Finito
il lavoro, in macchina poté aprire quel regalo misterioso. All’interno
vi era un perizoma con una rosa rossa poggiata sopra.
La chiamò e le confidò subito di aver apprezzato molto la sorpresa.
Quella
sera si incontrarono. Non dissero nulla. Fu un amore romantico dove lui
l’abbracciò e non smise mai di baciarla, di possederla e di dirle
quanto le fosse mancata.
Anche
per lei fu intenso, altre volte si era lasciata andare a qualche
battuta, ma stavolta voleva assaporare ogni respiro e non commentare.
Erano
diversi in tutto, compreso nel modo di esprimere i sentimenti, ma una
cosa li univa: la forte attrazione che avevano l’uno verso l’altro.
Si
erano allontanati per un malinteso, ma non appena lei sentì la sua voce
ebbe un tuffo al cuore. Lo rivide davanti a se nella sua fragilità e in
quella mascolinità che adorava.
Lo
amava così e non poteva farci nulla: la sua insicurezza e quel modo di
fare sfuggente, la sua sensibilità, quel modo di fare da folletto matto
anticonformista, il coraggio di esporsi con le sue idee.
Lei aveva tanta paura di ferirlo e credeva di non meritare per questo il suo perdono.
Stavano
facendo l’amore e sembrava che lo facessero da sempre. Lui voleva il
suo piacere, si donava totalmente a lei che non aveva mai ricevuto un
regalo così prezioso.
Eliza Bennet
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